Il Lazio non è la mia regione preferita, ma ringrazio il Covid per avermi dato la possibilità di girarmela in lungo e in largo (e non ho ancora finito!) scoprendo a poco a poco delle chicche che mi hanno fatto rivalutare questa regione. Probabilmente la lista verrà aggiornata a seguito delle future gite. 🙂
Intanto vi ho già parlato di altri due borghi in provincia di Viterbo da non perdere:
Ronciglione e Caprarola

Sono due borghi molto vicini tra loro, visitabili in un Weekend. Il primo è chiamato così perché venne costruito su una roccia (ciglione) tufacea. Conteso per anni tra Roma e lo stato pontificio, vide alternarsi al potere Papi e famiglie nobili tra i quali la famiglia Farnese. Siamo nel periodo rinascimentale (‘500) e Ronciglione ebbe sotto la guida di questa famiglia una grande fioritura. Vennero infatti costruite la Fontana Grande, Porta romana, la Chiesa della Pace, il Palazzo della zecca, (distrutto poi nella guerra del 1944) e la realizzazione di una rete viaria ampia e moderna. La città da agricola si trasformò così in città industriale divenendo molto ricca. Il problema fu quando la famiglia Farnese si indebitò (dovuto alle feste e ricevimenti dell’epoca) portando Papa Urbano VIII a togliere Ronciglione dal dominio dei Farnese e ripristinare nuovamente il dominio papale.
E’ molto famoso per:
- il carnevale (considerato uno tra i 10 più belli d’Italia) durante il quale, lungo il corso principale, si può assistere a una splendida sfilata di carri
- il palio di San Bartolomeo (simile al palio di Siena per intenderci)
- Presepe vivente
A pochi minuti di macchina si trova Caprarola, molto famosa per il Palazzo Farnese voluto da Alessandro Farnese e disegnato dal Vignola. Inizialmente il palazzo doveva avere scopi difensivi, ma poi divenne la dimora estiva del Cardinale Alessandro. La pianta è pentagonale e le stanze sono una più bella dell’altra, l’ultimo piano lo si raggiunge tramite una scalinata elicoidale bellissima! Lungo i lati sono rappresentate tutte le gesta della famiglia Farnese. Ve lo consiglio vivamente, il biglietto costa solo 5€ (non hanno POS).
Se desiderate visitare entrambi i paesini in un weekend vi consiglio l’alloggio in cui ho dormito: Fonte dell’Usignolo, un rifugio ecologico, una vera e propria oasi di pace! Rospi che gracidano tutta la notte, gatti sornioni che si fanno gli agguati e prendono il sole in giardino…e bagno alimentato da una caldaia a nocciole. Super ecologico!
Civita di Bagnoregio

Civita di Bagnoregio è uno dei borghi più belli del Lazio, imperdibile se passate in questa regione. Detto anche “la città che muore” poiché posta in un territorio soggetto a terremoti che nel corso del tempo hanno portato allo sgretolamento di palazzi, torri e antiche porte del borgo determinandone così lo spopolamento. Il borgo è un miscuglio di epoche, da quella etrusca a quella rinascimentale. C’è parecchio da vedere, sul sito trovate diversi tour e luoghi di interesse. Per mantenere in vita Civita, c’è un biglietto da pagare online o all’ingresso di 5€ .
Torre Alfina


Torre Alfina è un borgo piccolissimo che rientra nel circuito dei borghi più belli d’Italia, si gira in mezz’ora ma vale assolutamente una visita sia per il suo Castello, che da fuori sembra uscito direttamente da un una fiaba, sia per il Bosco del Sasseto. Il nome del bosco infatti, prende spunto dai massi lavici formatisi da un antico Vulcano. Per il suo aspetto fiabesco gli è valso l’appellativo di Bosco di Biancaneve. Purtroppo, essendoci andata durante il secondo lockdown, non sono potuta entrare nel Castello e non sapevo si dovessero prenotare le visite per vedere il bosco, perciò ora che lo sapete, voi prenotate per tempo, ne vale veramente la pena!
Il Castello appartenne ai Monaldeschi dall’VIII al XVII secolo trasformando l’antica struttura fortificata in una splendida residenza rinascimentale di campagna. All’interno del Castello organizzano anche matrimoni se vi interessa 😀 . Anche per il Castello bisogna prenotare la visita a un prezzo di 8€ (adulti, bambini fino a 6 anni gratis), trovate tutto sul sito 😉
Non molto lontano da Torre Alfina c’è il Museo del Fiore, un piccolo museo naturalistico all’interno della riserva naturale del Monte Rufeno. Attorno a questo museo si snoda un percorso molto semplice, ma suggestivo, in mezzo al bosco.